⌘ Overview:
Un occhio alle tavole rotonde a tema europeo del primo maggio 2021 https://www.proiezionidiborsa.it/il-pil-delleurozona-dovrebbe-tornare-in-territorio-positivo-gia-nel-secondo-trimestre/ ed alle ultime pubblicazioni del Federal Reserve https://www.federalreserve.gov e non possiamo omettere, nel nostro panel di indicatori per la Governance della Ripresa il tema dell’inflazione.
Sembra proprio che questo termine, negletto nel recente passato, stia tornando. I prezzi aumentano ed è quasi intuibile per la lettura l’insieme dei fattori che stanno concorrendo alla crescita: ripresa della domanda globale, con i consumatori che stanno tornando finalmente a spendere, dopo mesi di lockdown forzato; riaperture e con esse il timido sentiment positivo di Imprese e Famiglie, almeno dai principali indicatori di fiducia, come gli indici PMI.
Il tema è come soddisfare il nascente miglioramento delle aspettative per il futuro: l’offerta potrebbe non riuscire a tenere il passo con la domanda.
Difficoltà di approvvigionamento, colli di bottiglia a diversi stadi della supply chain, difficoltà a far lavorare la forza lavoro a pieno regime per i vincoli sanitari e normativi hanno creato, e tutt’ora sono in gioco, problemi ai produttori. Vediamo anche una impennata dei prezzi delle principali commodities. Nel nostro microcosmo, che sembra confermato dalle Associazioni di Categoria, vediamo la bandierina sollevata in particolare dalle Industrie dei semiconduttori, dell’elettronica e l’automotive. E l’aumento dei prezzi delle materie prime si sta velocemente scaricando sui prezzi finali.
Esiste un fattore variabile che rischia di mettere a serio rischio la ripresa post-pandemica globale: il fattore inflazione.
Dalla testata “Proiezioni di Borsa” del 9 maggio 2021 sul tema, leggiamo: “Dagli Stati Uniti all’ Eurozona, dal Regno Unito alla Cina, questa variabile [ n.d.r. L’inflazione] sembrava ormai essere stata dimenticata, vittima della stagnazione economica che aveva colpito molte tra le più importanti economie dei paesi avanzati e delle politiche monetarie ultra-espansive introdotte dalle principali banche centrali per contrastare gli effetti di questa stagnazione, nel tentativo di ridare vigore ai prezzi. Tentativi fino a poco tempo fa non riusciti, considerando che l’enorme massa di liquidità iniettata dalle banche centrali nei mercati non è riuscita a provocare il desiderato aumento dell’inflazione verso la soglia canonica del 2,0%.”
Sono infatti considerazioni interessanti quelle riportate nella tavola rotonda in streaming su inflazione e conseguenze sui mercati e sull’economia dell’8 maggio scorso:
I temi sono stati: “Dove stanno andando le economie internazionali? Cosa attendere dal PIL? E l’inflazione continuerà a salire con quali effetti sul ciclo economico e sui tassi di interesse? E i mercati come reagiranno? Riusciranno poi le Banche centrali a gestire la situazione? Governo Draghi e debito pubblico: come si inserisce in questo contesto?
Si aggiunga la domanda dell’ultimo numero del Financials Time, che investe non solo il Paese a cui si riferisce:L’inflazione ostacolerà la ripresa economica degli Stati Uniti?
La testata giornalistica ci invita a non dimenticare che il prossimo mercoledì, l’indice dei prezzi al consumo di base pubblicato dal dipartimento del lavoro degli Stati Uniti relativo al mese di aprile “potrebbe fornire la prova più chiara che queste pressioni sui prezzi potrebbero diventare una minaccia crescente per la ripresa” e che “gli economisti interpellati da Bloomberg si aspettano che quel numero salga al 2,3% per aprile, che sarebbe il livello più alto da quando la pandemia di coronavirus ha preso piede negli Stati Uniti.”
E come vediamo dal link di “Proiezioni di Borsa” di cui sopra, “Le conseguenze sui sovereign yield non hanno tardato ad arrivare, con gli investitori che hanno venduto titoli di stato americani quest’anno per paura proprio della variabile inflazione, mandando il rendimento del Treasury decennale all’1,75% lo scorso marzo. Da allora, il rendimento è sceso, anche per via dei dati sul lavoro negli Stati Uniti risultati peggiori delle attese. Ma l’aumento dei prezzi al consumo è oggi più che mai in cima alla lista delle preoccupazioni degli analisti, i quali cominciano seriamente ad attendersi che la Federal Reserve possa iniziare a ridurre i propri stimoli monetari e ad aumentare i tassi d’interesse. Se questo avverrà tra due mesi o tra due anni è difficile da dire. Ciò che appare evidente è che la bonanza finanziaria che ha investito i titoli sovrani negli ultimi anni sembra proprio sulla via dell’esaurimento.”
In chiusura della panoramica come Imprenditore o Manager ci potremmo porre le domande : come si pone la mia Azienda nel ciclo Cliente-Fornitore, come è messa la mia Supply-Chain? Devo ampliare il mio panel di indicatori per sapere come muovermi? Oppure : ho impatto o interesse se altri Paesi ed USA e Cina hanno questi questi dati e trends o.. noli me tangere? Stesso vale per il mondo della Professione.
⌘ La Practice:
Credo sia pleonastico interpretare che la Pandemia che abbiamo vissuto e stiamo combattendo ha dimostrato una volta per tutte, che “l’effetto farfalla” di Edward Lorenz è una realtà.
Nel 1972 Lorenz tenne una memorabile conferenza dal titolo:“Può, il batter d'ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?" Il tema nacque in area matematica-meteorologica, ma è andato ben oltre.
L'idea alla base è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema. Se dovessi rispondere o riflettere sulle domande in chiusura della Overview, nel contesto in cui stiamo vivendo, mi sento fortemente di consigliare una rilettura di quello che ha significato l’ effetto farfalla in economia ed anche, come sempre, di allargare la lettura del contesto del mercato del nostro Cliente e Fornitore ed elaborare un cruscotto aziendale attento. Andamento di Inflazione incluso. Vedo in giro molta confusione tra gli innumerevoli –ed anche validi - strumenti innovativi di cui possiamo disporre per gestire ed analizzare KPI ed il processo di identificazione e decisionale vero e proprio a cui dovrebbero servire. Ci capita di vedere spesso scambiare nella Governance l’uso predefinito dello strumento con il processo di governance stesso e il relativo decision maker process vero e proprio a cui invece dovrebbe essere asservito. Partiamo sempre dall’analisi ed i suoi metodi, se vogliamo arrivare. Il metodo di scomposizione R+T=Sd può aiutare https://www.cartesiostudio.com/post/ripensare-il-proprio-modello-di-business-2020-2023-tecniche-di-ripresa-impresa come pure in campo di analisi di processi di internazionalizzazione l’utilizzo della metodologia iBEP https://www.cartesiostudio.com/ibep .
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