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Fintech, blockchain, ICOs e token offerings

Viviamo in un mondo complesso ed in rapida evoluzione, la fintech rappresenta il potere ‘disruptive’ dell’innovazione, coniugando il mondo della finanza con quello della tecnologia. Grazie infatti a Internet ed alla digitalizzazione, negli ultimi anni si sono affacciati sul mercato nuovi servizi che in prospettiva possono cambiare radicalmente il modo con cui oggi le PMI gestiscono i pagamenti, stipulano contratti come assicurazioni e prestiti, raccolgono capitale.

Una delle innovazioni più recenti nel mondo della finanza è stato il fenomeno delle criptovalute, ovvero di ‘monete digitali’, utilizzate inizialmente come strumento di pagamento e successivamente anche come mezzo per raccogliere capitali, disintermediando completamente i circuiti tradizionali, attraverso l’offerta di token digitali su Internet (Initial Coin Offerings, ICOs, dette anche token offerings). Si tratta di operazioni che hanno come scopo la raccolta di mezzi finanziari, rivolto ad un grande pubblico sfruttando la tecnologia della blockchain.

Una blockchain è fondamentalmente un registro distribuito in una rete che può memorizzare le transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile, immutabile e permanente aggiungendo ogni volta un ‘blocco’ ad una catena di informazioni crittografate. Una volta scritti, i dati in un ‘blocco’ non possono essere retroattivamente alterati senza che vengano modificati tutti i blocchi successivi ad esso e ciò, per la natura del protocollo e dello schema di validazione, necessiterebbe il consenso della maggioranza della rete. In pratica, se un utente volesse modificare un unico blocco all’interno di una blockchain dovrebbe possedere almeno il 51% della capacità computazionale della rete, che di fatto rende irrisorie le probabilità di successo nell’operazione. Ciò non vuole dire che una blockchain sia sempre sicura al 100%, perchè ogni sistema è fallibile.


In una Initial Coin Offering (ICO) le criptovalute e la tecnologia della blockchain vengono utilizzate per raccogliere capitale destinato a un progetto, attraverso Internet, esattamente come in una campagna di crowdfunding, ma con due importanti differenze:


1) non c’è bisogno di una piattaforma abilitante, che seleziona le campagne da pubblicare scartando quelle meno affidabili;


2) grazie alla peculiarità della tecnologia blockchain in termini di sicurezza, garantita dalla crittografia distribuita, non c’è bisogno di un ente terzo che processi il pagamento (una carta di credito, una banca che gestisca il bonifico...) con ciò disintermediando totalmente i sistemi di pagamento tradizionale, con vantaggi (costi ridotti) e svantaggi connessi (riferiti ad esempio alle procedure anti-riciclaggio).

Il proponente o il team di progetto offre sul mercato virtuale dei ‘token’ che possono essere acquistati in cambio di pagamenti in criptovalute oppure a volte anche in valute tradizionali. Tutte le informazioni riguardo l’offerta sono contenute in un documento denominato ‘white paper’, creato dal proponente e non approvato da alcuna autorità di mercato o soggetto terzo. Nel documento vengono descritte, con maggiore o minore dettaglio, tutte le informazioni utili ad un potenziale contributore per valutare il progetto, gli obiettivi da realizzare con il denaro e la qualità del team proponente.


Esattamente come in un progetto di crowdfunding, l’offerta può prevedere un target minimo (soft cap) e massimo (hard cap) per la raccolta. I token posso essere utilizzati dai contributori in tanti possibili modi.


I token possono essere utilizzati essi stessi come una criptovaluta (‘digital currency token’) per acquistare su Internet beni o servizi, e possono anche conferire diritti di governance nel progetto, quali la possibilità di decidere su alcuni aspetti o di contribuirne allo sviluppo in una logica di open innovation.

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