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“Se non sai dove vuoi andare finirai da qualche altra parte.”

Aggiornamento: 26 gen 2021


⌘ Overview


Continuando a seguire i lavori OECD per la Governance dell’Innovazione Anticipatoria [ https://www.oecd-ilibrary.org/governance/anticipatory-innovation-governance_cce14d80-en ] potete vedere, dati ed azioni alla mano: è essenziale essere consapevoli di cosa si sta preparando nello scenario mondiale ed europeo.


Facendo Impresa, quando ci proponiamo qualcosa, nel lavoro e nella vita, creiamo propositi nella speranza di creare innovazione nelle nostre vite, ma spesso questi non sono all'altezza dell'azione innovativa, implementata e di impatto che l'innovazione che vorremmo implica. Perché succede questo? Molti sostengono che ha a che fare con la natura stessa delle risoluzioni: la loro portata, ambizione, esecuzione e definizione.


C’è molta letteratura, in rete ed in libri che ti consente di trovare articoli su come rendere i tuoi obiettivi specifici, misurabili, realizzabili, pertinenti e limitati nel tempo (SMART). Questa consapevolezza è necessaria ovviamente, ma manca una dimensione importante. Quella dimensione è il contesto in cui cerchiamo di raggiungere i nostri obiettivi: i dossi e i blocchi sulla strada, le risorse a nostra disposizione e le convinzioni che ci spingono avanti.


Il 2020 ci ha ricordato in modo molto potente che il mondo che ci circonda può cambiare rapidamente, drasticamente e in modi al di fuori del nostro controllo. Ma questo non significa che le nostre risoluzioni siano destinate a fallire. Esistono modi per raggiungere il successo anche in circostanze instabili, incerte e complesse. La previsione strategica, una parte della governance anticipatoria dell'innovazione, ci aiuta a percepire, dare un senso e agire in base alle idee del futuro che emergono nel presente. E gli approcci innovativi ci aiutano a mettere in pratica la lungimiranza.


CS Lewis ha scritto: "Non puoi tornare indietro e cambiare l'inizio, ma puoi iniziare da dove sei e cambiare la fine." Il nostro inizio è gestire l’impatto che la pandemia ha sulla Azienda, la fine che l’Impresa possa andare oltre.


Nell’ottobre scorso [ https://www.cartesiostudio.com/post/pratiche-di-ripresa-in-impresa-ai-tempi-del-covid-19] abbiamo consigliato il percorso di Governance:


T trasformazione + R resilienza = Sd successo durevole.


Vediamo Il contesto italiano da ottobre-novembre 2020 e previsioni al gennaio 2021, con qualche numero e voci di categoria: gli ultimi dati Istat, relativi ad un'indagine campionaria molto ampia (riferita ad un universo di 1.019.786 imprese di 3 e più addetti che operano nel settore dell'industria e dei servizi) effettuata tra ottobre e novembre, parlano di 73.000 imprese chiuse, vale circa il 7,2% del totale


In base a :


“le cupe previsioni di Confcommercio parlano di chiusura definitiva di oltre 390mila imprese del commercio non alimentare e dei servizi di mercato, fenomeno non compensato dalle 85mila nuove aperture, per cui la riduzione del tessuto produttivo nei settori considerati ammonterebbe a quasi 305mila imprese (-11,3%). Di queste, 240mila, esclusivamente a causa della pandemia. Anche per Confesercenti a causa del Covid, sono a rischio chiusura 150mila imprese del terziario (80mila nel commercio e 70mila nel turismo) e per Confartigianato un'impresa su 5 (il 21%) è soggetta a rischi operativi e avrà difficoltà nel proseguire l’attività nei prossimi mesi”.


E circa l’equilibrio nazionale, tra Istat ed Associazioni, si leggeTra le imprese attualmente non operative, quelle presenti nel Mezzogiorno sono a maggior rischio di chiusura definitiva: il 31,9% delle imprese chiuse (pari a 6 mila unità) prevede di non riaprire, rispetto al 27,6% del Centro, al 23% del Nord-Ovest e al 13,8% del Nord-Est (24% in Italia). Tra le imprese attualmente non operative, quelle presenti nel Mezzogiorno sono a maggior rischio di chiusura definitiva: il 31,9% delle imprese chiuse (pari a 6 mila unità) prevede di non riaprire, rispetto al 27,6% del Centro, al 23% del Nord-Ovest e al 13,8% del Nord-Est (24% in Italia)”


Per Unioncamere "dati di peggioramento delle cessazioni che probabilmente si sommeranno al picco stagionale del fenomeno (le imprese tendono a concentrare le cancellazioni nei primi mesi dell’anno, e in particolare a gennaio e febbraio, come illustrato nel grafico presente nel comunicato stampa), con un ulteriore incremento di chiusure legato alla valutazione degli imprenditori di interrompere l’attività (che si intravede nei dati già nel mese di ottobre) a conclusione del bilancio dell’annus horribilis 2020". Confindustria nel suo report non riporta dati meno impietosi https://www.confindustria.it/home/centro-studi/temi-di-ricerca/congiuntura-e-previsioni/tutti/dettaglio/congiuntura-flash-dicembre-2020


⌘ The Practice:

Deve essere chiaro che mettere concretamente in pratica un modo di pensare e condurre l’Azienda in forma di innovazione anticipatoria non è uno slogan alla moda, ma un’opportunità di capire dove siamo e come facciamo per continuare a esserci e progredire in un contesto nuovo. Forse non per tutti, ma il primo passo, ancora prima del denaro è la volontà. Tre mesi fa abbiamo consigliato di valutare un percorso aziendale T+R=Sd, come in Overview: a Gennaio 2021 ne rafforziamo il consiglio di applicazione senza indugio. I dati, pur nei vari modi di aggregazione ed analisi si voglia considerare, indicano la necessità di lettura di un contesto imprenditoriale capace di comprendere digitalizzazione, inclusione, sostenibilità.


Una sfida che passa per la sopravvivenza della tua Impresa, ma intrinsecamente non si limita a questa per riuscire. Deve guardare oltre, sapere dov’è e dove andare, non isolandosi. Può riuscire pleonastico parlare di Management in Outsourcing come un tool da attivare, ma in un momento di contrazione e flessione in ogni processo aziendale, attivarsi a T0 e con competenza può fare la differenza.


In caso tu voglia scambiare idee, esigenze o approfondire scrivimi al box di scambio info: info@cartesiostudio.com o vieni a trovarmi direttamente sul sito


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