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Public-Private Partnership uno strumento per la Ripresa

Le grandi opere pubbliche sono un settore economico trainante e quindi di Ripresa a livello mondiale. Da tempo ci occupiamo dei grandi tender internazionali, che sono una opportunità per le imprese, ma allo stesso tempo una minaccia. Esistono in effetti delle difficoltà nel poter mettere insieme le esigenze di entità diverse per finalità, struttura ed obiettivi; lo strumento tecnico preferito, ma anche proposto, è il Public-Private Partnership (PPP) che è un contratto tra un ente pubblico e un'organizzazione privata. I PPP riuniscono le competenze e le risorse dei due settori con l'intenzione di fornire servizi o infrastrutture a un miglior rapporto qualità-prezzo.



I governi e le aziende private riconoscono sempre più i vantaggi della condivisione delle risorse per una causa comune. I PPP infatti si stanno evolvendo sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti.


In Italia, gli istituti di PPP sono definiti e disciplinari dal Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs 18 aprile 2016 n. 50). Sono previsti una vasta gamma di modelli di cooperazione tra il settore pubblico e quello privato in cui le competenze ed i capitali privati vanno ad integrare le risorse pubbliche consentendo nuovi investimenti in infrastrutture e servizi pubblici senza gravare sul debito pubblico. Per quanto riguarda specificamente la tipologia di contratto, il Codice chiarisce che il PPP comprende «la finanza di progetto, la concessione di costruzione e gestione, la concessione di servizi, la locazione finanziaria di opere pubbliche, il contratto di disponibilità e qualunque altra procedura di realizzazione in parterariato di opere o servizi che presentino le caratteristiche di cui ai commi precedenti».


Il legislatore ha delineato i rapporti contrattuali del PPP come una tipologia aperta trattandosi di un elenco non tassativo, formulato a titolo esemplificativo. È comunque possibile distinguere due macro-categorie di partenariati in base agli strumenti giuridici che li realizzano:


partenariato contrattuale, il cui modello più conosciuto è quello concessorio caratterizzato da un legame diretto tra partner privato ed utenti, in cui il soggetto privato fornisce un servizio alla collettività sotto il controllo del soggetto pubblico;


partenariato istituzionalizzato, in cui è presente una struttura societaria detenuta congiuntamente dal partner pubblico e da quello privato, avente come missione quella di realizzare un’opera o fornire un servizio per la collettività. È questo il caso, ad esempio, di aziende partecipate per la gestione di servizi pubblici a livello locale. La creazione di un PPP istituzionalizzato si realizza attraverso la creazione di una società posseduta congiuntamente dal settore pubblico e da quello privato oppure tramite il passaggio a controllo privato di una società pubblica (privatizzazione).


Questo modello funziona ed è applicato ormai a livello mondiale, perché permette di coniugare le esigenze di entrambe le parti – pubblico e privato – raggiungendo ognuna i propri obiettivi.


Lo schema prevede e definisce una serie di forme contrattuali basate sulla cooperazione tra pubblico e privato, il cui oggetto è la realizzazione, trasformazione, manutenzione e gestione operativa di un’opera in cambio della sua disponibilità o del suo sfruttamento economico oppure della fornitura di un servizio connesso all’utilizzo dell’opera stessa. L’istituto del PPP è suggerito quando il ricorso a capitali e risorse private può comportare benefici per la pubblica amministrazione e per gli utenti finali dei servizi. Tali benefici possono essere sia di carattere economico e concretizzarsi in una riduzione dei costi complessivi di realizzazione e gestione dell’infrastruttura, sia riconducibili ad un incremento dell’efficienza, dell’efficacia e della qualità dei servizi erogati.


A livello mondiale ci sono importanti opportunità, sostenute spesso dal sistema finanziario.

(prima parte)


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