PONDER’S TIME
In queste ultime settimane mi è tornato alla mente il metodo di comparazione del buon Pareto, ricorderete i grafici, l’istogramma della distribuzione percentuale di un fenomeno, che tanto ho usato anche agli esordi della mia Professione: parafrasandolo, negli ultimi 2 anni sono emersi 2 particolari fenomeni che potrebbero profondamente incidere per i prossimi 100 ( per dare una unità di misura), ma a tendere irreversibile.
Uno sguardo ai dati pubblicati da OECD (2022), "International trade during the COVID-19 pandemic: Big shifts and uncertainty", OECD Policy Responses to Coronavirus (COVID-19), OECD Publishing, Paris.
La domanda al primo fenomeno era: “in che modo il COVID-19 ha avuto un impatto sul commercio globale?”
L’ ultima analisi OECD rileva che “mentre il commercio è crollato nel 2020, si è ripreso notevolmente nel 2021. Ma questa non è la storia completa. Gli impatti commerciali tra beni, servizi e partner commerciali specifici sono molto diversi e permangono squilibri sostanziali.
I flussi commerciali totali, a vedere i dati riportati nelle analisi sono ora ampiamente al di sopra dei livelli pre-pandemia, ma gli impatti sul commercio di beni, servizi e partner commerciali, secondo le esigenze e gli squilibri che si sono creati in questi due anni, creano pressioni su settori e catene di approvvigionamento di molti settori merceologici, anche di base e di materie prime. La citata relazione indica che cambiamenti nella struttura commerciale causati dalla pandemia di COVID-19 in un solo anno sono stati di entità simile ai cambiamenti che normalmente si osservano nell'arco di 4-5 anni.
Alla fine del 2021 persistevano squilibri sostanziali tra partner commerciali e prodotti e non tutte le perdite accumulate dai precedenti forti ribassi sono state recuperate. L'eterogeneità degli impatti commerciali e dei cambiamenti nei flussi commerciali tra prodotti, fonti e destinazioni indica un'elevata incertezza e costi di adeguamento. Seguendo i lavori di OECD rimane chiara l’ implicazione di incentivi aggiuntivi per i consumatori, le imprese e i governi ad adottare nuove strategie di mitigazione del rischio o a intensificare quelle esistenti.
Ho analizzato qualche dato di cui sopra, utilizzando lo strumento STRI [Services Trade Restrictiveness Index Explorer] durante i lavori, per approfondire lo sguardo sull’andamento globale e trattare i temi con dati alla fonte. Lo STRI acquisisce oltre 400 politiche distinte in 22 diversi settori. Questo livello di specificità può essere difficile da visualizzare sui grafici e, per esperienza è utile personalizzare i dati: per impostazione predefinita, le misure politiche sono raggruppate in cinque categorie principali di restrizioni. La commutazione del primo pulsante consente invece di guardare le misure singolarmente mentre per il secondo pulsante è possibile raggrupparli insieme in quattro tipi. Ciò può essere particolarmente utile quando si inserisce la politica nelle impostazioni di comparazione (es. Paesi/Politiche).
Qui il link per l’utilizzo https://oecd-main.shinyapps.io/STRI_Explorer/ . Vedrete che gli squilibri sono evidenti.
Rileviamo per l’Imprenditoria nostra Cliente che si basa anche sulla mobilità trans-frontaliera del lavoro, da estendere al settore, i dati degli gli effetti macroeconomici e commerciali delle restrizioni a quella stessa mobilità trans-frontaliera del lavoro non vanno sottovalutati.
La Pandemia – come anche il secondo fenomeno impensabile di una nuova guerra alle porte dell’Europa - ha richiamato l'attenzione sull'importanza economica della mobilità trans-frontaliera. Gli attriti nella mobilità trans-frontaliera del lavoro possono avere un impatto sostanziale sull'economia e sul commercio internazionale, causando una diminuzione a lungo termine della migrazione netta che altererebbe l'offerta di lavoro in molte economie.
Seguendo OECD, per cogliere questi effetti macroeconomici e commerciali, sono stati utilizzati un modello macroeconomico globale (NiGEM) e un modello commerciale di equilibrio generale (METRO) per simulare uno scenario stilizzato equivalente a una riduzione del 20% della migrazione netta accumulata negli ultimi dieci anni per tutte le economie e le regioni. Nei paesi OCSE, ciò si tradurrebbe in una riduzione dell'offerta complessiva di lavoro e questo shock sposterebbe parte dell'attività economica verso paesi non OCSE. A livello settoriale, le esportazioni di attività manifatturiere ad alta intensità di manodopera nei paesi OCSE si contrarrebbero, con l'elettronica (13% della riduzione totale delle esportazioni a lungo termine), le automobili (12%) e i prodotti farmaceutici (9%) tra i più colpiti.
ACTION TIME
Il cambiamento di fatto in corso e l’incertezza che deriva da questi due nuovi fattori prevalenti, a corredo degli altri noti e già presenti prima, rafforza la direzione della nostra Consulenza di Management verso la metodologia Cartesio T+R= Sd, https://www.cartesiostudio.com/post/pratiche-di-ripresa-in-impresa-modelli-di-governance-per-il-successo-durevole
Al centro la necessità di stimolare la capacità imprenditoriale di leggere il contesto, la mappatura del rischio e delle risorse naturali per riproporsi in scenari diversi, sopravvivere e svilupparsi adattandosi.
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